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Lasciando all’immaginazione il controllo della mia realtà…

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Nel 2017 sono ancora tanti gli interrogativi ai quali l’uomo non sa dare risposta: siamo soli nell’universo? C’è vita dopo la morte? Tu che fai a San Valentino?

Febbraio. Il mese dell’amore.

Fiorai in fiamme; pasticcerie razziate; scritte romantiche su muri, marciapiedi e macchine. Eh si, perché febbraio è anche il mese di carnevale, quindi perché non unire il tutto?!

Ma perché pensare a questa festa che celebra l’amore come ad una cosa patetica? In fin dei conti, tutti cerchiamo qualcuno……o sbaglio?

È proprio con questo pensiero che stamattina ho iniziato la mia giornata.

Sveglia alle ore 7.00.

Amo il pensiero di alzarmi un po’ prima degli altri. Non intendo chissà quanto prima, ma quel poco che basta per avvertire ancora il tepore della notte e vedere i primi timidi raggi di luce fare capolino tra le persiane. La casa non è più nera come la notte ma assume una colorazione bluastra, tipica del tramonto.

Preparo la macchinetta del caffè. Non troppa acqua, nè troppo caffè.

Neanche il tempo di perdermi nei miei pensieri e nelle mie preoccupazioni quotidiane, che il profumo del caffè gentilmente mi accarezza il naso e mi prepara ad esso.

Amo quando il caffè comincia ad uscire. Quella cremina giallo ocra. Anticipazione di un sapore tutto partenopeo.

Alle ore 7.30 suonano tutte le sveglie, come un concerto figlio di una volontà poco ferma.

I baci del mattino, caldi e puzzolenti; cosi sinceri e puri. Labbra con guancia. Il buongiorno sposa il gesto e l’augurio.

Orsù dunque, non c’è tempo da perdere! Si corre si corre!

Ci si prepara alla velocità della luce, spesso un po’ a cavolo.

Gli occhi pian pianino si abituano alla luce del sole, ormai anch’essa sveglia.

Alle ore 8.00 siamo già in macchina, in tangenziale.

Quei volti, prima uniti dalla solidarietà, diventano visi familiari. Addirittura ci si saluta!

Ma la beneamata musica accompagna ogni viaggio. Niente radio; ancora troppo presto per essere vittima dei pensieri altrui e dei miei.

Arrivo a lavoro. I bar sono pieni di zombie. Compreso me, chiaramente. Ordino un altro caffè. Il barista mi saluta con un sorriso simmetrico; significa che ormai mi conosce.

Trascorro la mattinata perso nei miei pensieri. A volte ne ho bisogno. Penso a quanto sia importante il voler amare. Da non confondere con l’amare stesso.

Quella volontà di darsi, di appartenere.

Fondamentale.

In ogni cosa che ho fatto fino ad ora, c’è un pizzico di amore, penso.

Alle ore 15 termino questo Part-Time. Mi piacerebbe avere un lavoro un po’ più entusiasmante, ma non riesco ancora a trovarlo. Mi innamoro della sola idea di alzarmi al mattino e fare qualcosa che mi dia felicità; qualcosa da fare con amore. Questo momento non è ancora giunto.

Torno alla macchina. Saluto il parcheggiatore-senza-età. Entro in macchina. Era al sole ed è calda;e a febbraio è un piacere. Strada a ritroso. Vado in palestra. I “grandi” parlano tra loro mentre i ragazzini lavorano sodo per la loro futura gobba. Sono in mezzo agli altri ma utilizzano un cellulare per essere ancora altrove. Ma sono giustificati da una finta corsa all’informazione.

La cosa che più mi manca, quando sono al cellulare, è lo sguardo del mio interlocutore. Che occhi ha uno smartphone? Va bene va bene, niente romanticismi. Capisco.

Amo guardare negli occhi una persona, fino a diluire l’imbarazzo con gli argomenti di discussione. Fingo che il cuore non mi batta. Forse si sta solo sincronizzando col suo. Forse è tutto nella mia testa e lei neanche saprà mai cosa sto provando.

In un modo o nell’altro questa giornata termina. Un po’ trascinata ma unica nel suo genere. Forse domani sarà uguale ad oggi. Forse sarò diverso io.

Lavo i denti e mi preparo a leggere. Amo lasciare all’immaginazione il controllo della mia realtà. Parte la rappresentazione. Gli attori sono pronti. Il libro non esiste più. Solo emozioni.

Chiudo gli occhi e penso di non aver risposto alla domanda di stamattina: tutti cerchiamo qualcuno da amare, giusto? Ma neanche il tempo di pensarci un po’ su che il caldo e morbido piumone mi avvolge e mi tira giù, nel mondo dei sogni.

Amo sognare.

 

 

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