#PensieriBarbarici: Dissenso (non) rosa

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Ed eccomi qua, da giorni pensavo al pensiero barbarico con cui ritornare quando mi arriva la notiziona, il numero di novembre sarà dedicato interamente alle donne.

“ il filo conduttore che guiderà l’editoriale del magazine di novembre sarà rosa” (cito Daniele)

Partiamo dal fatto che odio, ho sempre odiato e sempre odierò il rosa, ovviamente inteso come colore.
Nell’assoluto rispetto dei contenuti nutro un’ istintiva diffidenza verso una ghettizzazione che noi stesse quotidianamente legittimiamo.
Credo di aver già detto che ritengo che tra i due generi ci siano delle differenze che, oltre che riconosciute, vanno difese e tutelate.Le differenze le ha sancite in primis la natura dotando Adamo ed Eva, tra l’altro, di due sistemi endocrini profondamente diversi e, costola più costola meno, poco importa.

Le ha accentuate, non sempre nel rispetto della meritocrazia, il susseguirsi di modelli sociali e culturali che, nella maggior parte dei casi, hanno però privilegiato i maschi rispetto alle femmine .
La differenza tra uomini e donne sarebbe più sottile e difficile da esplicitare.
E ora noi che facciamo? Accanto alla tigre siberiana, al rinoceronte di Giava e al saola sanciamo una nuova specie da proteggere non perché minacciata di estinzione ma perché sempre più oggetto della violenza e della discriminazione sociale, politica, economica e culturale.
Ecco a voi signori la femmina pensante, parlante, che sa leggere, può votare, viaggiare da sola, lasciare l’uomo che non la ama o che lei non ama più. Un genere strano che studia e, meraviglia, apprende come e più dei maschi della stessa specie ma quando poi lavora, se riesce a trovare un lavoro, viene pagata di meno. Lava , stira, cucina, cresce i figli, fa sesso.

Alcuni esemplari addirittura osano avventurarsi nel campo della politica, ma hanno bisogno di quote , ovviamente rosa, perché venga garantita la loro proporzionale presenza nelle istituzioni.
Pensate che addirittura una di queste ha osato candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti d’ America, ovviamente non è stata eletta.
Quello che difendo è la necessità di essere considerate sulla base delle capacità, dei meriti e demeriti, delle attitudini e competenze; di essere collocate nel rispetto delle potenzialità anatomiche così come non si metterebbe un balbuziente a sciorinare scioglilingua o un nano pulire canestri.

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