Antonella Ferrari, “L’Isuledda”In evidenza Quattro chiacchiere con 

Antonella Ferrari ci racconta il suo ultimo romanzo “L’Isuledda”

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Oggi abbiamo il piacere di intervistare la scrittrice teatina, Antonella Ferrari, che ci presenterà il suo ultimo romanzo “L’Isuledda” edito da Morellini editore.

Ciao Antonella, benvenuta sulle pagine di Fix On Magazine. Come e quando ti sei avvicinata al mondo della scrittura?

È stato piuttosto naturale provare a scrivere un libro.  In famiglia scrivevano tutti: mio nonno, mio padre e mio zio.  Così prendere carta e penna non mi è sembrato un gesto presuntuoso, piuttosto un mettermi alla prova.

Hai qualche trucco per concentrarti durante il lavoro?

Ho la fortuna di abitare vicino al mare, mi siedo in balcone e con la quiete che segue il periodo estivo ammiro la distesa azzurra e scrivo. Mi aiutano molto anche i sogni, di notte metto a punto le idee in embrione e al mattino queste prendono forma.

Quali caratteristiche dovrebbe avere il tuo lettore ideale?

Non ho un lettore ideale.  Scrivo volutamente con un linguaggio semplice e scorrevole per permettere anche a chi non ama la lettura di sfogliare il libro senza sbuffare.

Quali autori italiani o stranieri ti hanno affascinata?

Ora sono in fissa con Salvatore Niffoi, Andrea De Carlo e tante bravissime scrittrici donne.  Tra gli stranieri adoro Sandor Marai e Ken Follett.

Il tuo ultimo romanzo si intitola “L’Isuledda”. Ce ne vuoi raccontare brevemente la genesi?

L’idea è nata da un bagno nello splendido mare dell’Isuledda.  Quell’ acqua verde smeraldo mi ha ispirato la storia d’amore tra Giulia e Giuseppe nel lontano 1800. Da lì sono arrivata ai giorni nostri attraverso un fil rouge che lega le due parti del racconto.

Quale capitolo ha richiesto una maggiore attenzione durante la scrittura?

Sicuramente i primi capitoli.  Grazie alla mia amica Piera, Gallurese doc, abbiamo ricostruito il linguaggio del periodo, il dialetto antico parlato a San Teodoro di Ovidde’.

Cosa vuoi trasmettere con questo romanzo ai tuoi lettori?

Qualche ora di spensieratezza e mostrare anche la durezza della vita in Sardegna un paio di secoli fa.

Qual è il ricordo migliore di questi mesi di presentazione del libro?

Le signore di una certa età che mi fermavano a San Teodoro ridendo sotto i baffi per sapere se Angelo, il bel pastore con lo stand al mercato del venerdì esiste davvero.

A che storie stai lavorando adesso?

Sto scrivendo un romanzo ambientato in Irlanda nel 1800. Kendra, la protagonista, è una ragazzina speciale, fata o streghetta, secondo le credenze popolari.  Ho scritto solo venti pagine, non so ancora come si evolverà la storia.

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