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Giulia Papalia presenta “Le Recensioni Ignoranti”. L’intervista

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Oggi vi parliamo di un nuovo podcast, un percorso culturale multimediale con l’ambizione di diventare un talk itinerante, parlare di libri con spontaneità e leggerezza in modo non accademico. Si tratta de “Le Recensioni Ignoranti” di Giulia Papalia, una formula nuova per parlare di libri con un sorriso e in modo non ingessato, perché proprio non può fare a meno di mettere il naso sulla carta. La nostra intervista

Come e perché nasce il podcast de “Le Recensioni Ignoranti”?

Le recensioni ignoranti nasce da una serie di messaggi vocali: ho conosciuto Leonardo di Blackcandy su Instagram, e tra i vari discorsi è venuta fuori la nostra comune passione per la lettura; ci scambiavamo messaggi confrontandoci su tante tematiche e la naturalezza con cui ne parlavamo ha dato vita all’idea del format.

Quale iter segui per trasformare un’idea in puntata?

Ho due quaderni, uno di brutta e uno di bella copia; durante la lettura scrivo le riflessioni impulsive che sento mentre leggo, compresi dei brani musicali che mi vengono in mente sul momento. Una volta finito cerco di riordinare le idee, che non è sempre facile anche perché le sensazioni cambiano durante tutto il corso del libro e alle volte mi trovo in contraddizione con la me di metà lettura. Tutto sommato mi sembra il processo umano con cui elaboriamo le emozioni, un flusso di coscienza disordinato che cerchiamo di districare!

Cosa rappresentano per te i libri?

I libri sono un bellissimo modo per conoscermi e conoscere le persone; offrono spunti sconfinati all’interno dei quali possiamo ritrovare un ricordo o una sensazione che avevamo messo da parte, esorcizzare una paura o raggiungere una consapevolezza che fino a quel momento ci era oscura. Paradossalmente in tanti li considerano una scappatoia dalla realtà; nel mio caso non riesco a leggere tre righe di fila quando sono in ansia o quando sono nervosa.

Qual è stato il primo libro che ti ha colpito e perché?

Così a cazzotto mi viene in mente Il piacere di D’Annunzio. L’ho letto in seconda liceo perché il mio professore decise di uscire dal programma scolastico per aprire una bellissima parentesi sul decadentismo. Credo che Andrea Sperelli rappresenti esattamente il tipo di persona che potrei amare ed odiare allo stesso tempo: non avendolo mai capito, subisco ancora il suo fascino a 14 anni di distanza.

Chi è il tuo scrittore preferito?

Vado molto a periodi, diciamo che la costante della mia salvezza emotiva è Diego De Silva; mi sento particolarmente affine alla sua scrittura naturale e diretta. La saga dell’avvocato Malinconico poi mi regala la certezza che abbiamo tutti (più o meno) gli stessi mostri, e che non c’è bisogno di vergognarsene.

Ci sarà una seconda stagione de “Le Recensioni Ignoranti”?

Forse sarà un continuo della prima senza suddividerle in stagioni, del resto il filone che seguo è quello dell’istinto che mi trascina verso la libreria e quindi non c’è un tema collante che unisce le prime dodici puntate. Abbiamo pensato a delle puntate speciali da inserire nel format insieme agli episodi canonici, ma chissà che non cambi qualcosa anche di quelli! Voglio lasciare aperta ogni via possibile per rimanere sempre naturale e fedele a me stessa.

Grazie mille!

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