Le nostre donne come raggi di sole. Intervista a Filomena Carrella ed Elvira Miranda
“Siamo comete. Siamo come te” è una raccolta di ventisette racconti che hanno, come protagoniste, altrettante donne che, nel loro ambito e nel loro tempo, hanno saputo apportare una piccola rivoluzione. Le autrici sono insegnanti, giornaliste, libere professioniste coordinate da Filomena Carrella ed Elvira Miranda, le curatrici del libro.
Filomena Carrella è una musicista, scrittrice e giornalista, conduttrice e presentatrice. Donna dall’umanità straordinaria, preferisce far brillare gli altri. Ha pubblicato diverse colonne sonore per pièce teatrali e molti libri per adulti e diverse narrative per ragazzi e libri per l’infanzia. Collabora con il quotidiano nazionale «il Roma», con la rubrica ‘Cultura e Spettacoli’. È iscritta alla FIDAPA, sez. di Nola, al salotto culturale “Per non fermare la mente” e alla FILITALIA International Chapter di Napoli. Non fa mancare a nessuno dei suddetti gruppi il suo apporto, prestandosi instancabile con professionalità, nella massima semplicità, a tutte le iniziative intraprese di cui spesso è ideatrice.
Elvira Miranda Nata a Napoli il 18 gennaio del 1957, biologa e professoressa. Moglie e mamma amorevole. Donna di classe e dalla ricerca oculata dell’eleganza. Eclettica convinta, oggi si dedica alla scrittura e all’organizzazione di eventi culturali che promuovono il territorio e stanno dalla parte dei giovani. Socia Fidapa di Nola e Filitalia International Chapter. Attualmente collabora con un mensile locale proponendo articoli storico-culturali. Ha creato “Per non fermare la mente”, che è un salotto culturale di sole donne, il cui obiettivo è quello di cimentarsi in “esplorazioni” di conoscenze, sempre nuove e stimolanti per sé e per gli altri.
Le autrici hanno gentilmente risposto ad alcune mie domande sulla raccolta da loro curata.
La vostra raccolta si compone di ventisette donne straordinarie, vissute in epoche diverse. Da dove nasce l’esigenza di questa raccolta? E Con quale criterio le avete scelte?
La scelta dei personaggi è stata delle autrici dei singoli racconti. L’imput del libro nasce dall’idea che si può veicolare un messaggio forte.. mettendosi in gioco.. rischiando, ma consapevoli dell’intento. E’importante dare un segnale forte e chiaro alle adolescenti. “La donna solo perché donna vive come conquista la normalità” e cosa ancora più importante, come già accennato, nelle giovani generazioni c’è molta fragilità, e questo purtroppo lo constatiamo in modo tangibile a scuola. Allora è sembrato importante voler fare qualcosa. Abbiamo esposto l’idea non solo alle varie amiche autrici, ma anche a chi ha scritto la prefazione, l’introduzione, postfazione e quarta di copertina e tutti hanno aderito con entusiasmo al progetto.
La considerazione di Consiglia Carbone: “le donne dovevano essere mogli, madri o suore, non si poteva cambiare una simile società.” un punto da cui partire.
Noi ci siamo limitate a chiedere a ognuna di loro la narrazione di storie di donne dal ruolo rilevante e significativo. In ciascun personaggio troviamo qualità, carattere, coraggio da essere preso in considerazione.
Ciò che ci ha piacevolmente sorpreso è stato constatare che, senza alcun accordo, ogni autrice aveva indicato una figura diversa a dimostrazione del fatto che la scelta era fondata su affinità anche personali. Ecco perché il titolo è un gioco di parole: “SIAMO COMETE….SIAMO COME TE”.
La prima donna che presentate è Trotula De Ruggiero, la prima ginecologa nella storia della medicina, vissuta nell’XI secolo. Come mai avete scelto di andare così indietro nel tempo e partire proprio dal suo racconto?
Questa domanda ci dà la possibilità di dare una risposta che vale per ogni racconto e dà l’idea di quanto il connubio autrice personaggio sia la particolarità e l’essenza di questo libro. Chi ci ha parlato di Trotula è una dottoressa anestesista rianimatrice, Carmela Veneziano ora in pensione, che avrà lottato per conciliare carriera e famiglia e che in modo naturale ha fatto ricadere la sua scelta su Trotula De Ruggiero, una ginecologa scomoda in quanto quasi mille anni fa introduceva i concetti di sterilità ed impotenza maschile, controllo delle nascite e piacere femminile. Così ogni autrice ha scelto una figura femminile da narrare e noi abbiamo sistemato i racconti in ordine cronologico inserendo la foto dei personaggi per renderli “TANGIBILI”
Conoscevate tutte le donne protagoniste della vostra raccolta?
Francamente no! E questa è stata una crescita personale. Nel procedere dei lavori quando ci sono arrivate le scelte dei personaggi è emersa sempre più la particolarità di questa raccolta che sta nel fatto che ogni racconto contribuisce a invogliare la conoscenza di personalità dimenticate e l’approfondimento di quelle note. Accomunando donne di varie epoche con personalità e lavori diversi con un unico comune denominatore “POSSEDERE UNO SPIRITO INDOMITO” con questo mi riferisco non solo ai personaggi, ma soprattutto alle autrici che hanno riversato nei racconti se stesse e questo dovrebbe essere da sprono alle giovani. E permettici di far porre l’attenzione sul fatto che sono presenti tra le autrici giovanissime e questo è un valore aggiunto. Pensiamo che se molte donne avessero avuto più libertà e considerazione, sicuramente avrebbero potuto dare qualcosa di più all’umanità in tanti settori.
Escludendo Marguerite Durand e Maria Bakunin, di cui vi siete occupate voi, quale altra protagonista vi ha impressionato per la sua storia personale?
La storia di tutte le protagoniste ci ha colpito. Sono state e sono donne che hanno un denominatore comune: La determinazione e la conquista della propria indipendenza.
Se poteste tornare indietro nel tempo, quale fra queste donne vi piacerebbe incontrare?
Tutte. Da ognuna c’è da apprendere.
Ciò che al giorno d’oggi sembra naturale, come iscriversi alla Facoltà che si preferisce, in passato non lo era. Studiare e laurearsi, per una donna, era già una conquista. Quanto dobbiamo a queste straordinarie signore che hanno aperto la strada all’emancipazione e all’uguaglianza dei diritti?
Dobbiamo ringraziare loro e tante altre. Sono i raggi di un sole che piano piano, sorgendo ha illuminato una nuova era, anche se non va dimenticato che c’è ancora tanto da fare e che in molti paesi del nostro bellissimo pianeta la notte è ancora profonda.
Pensando a Maria Bakunin, vi chiedo: quanto può essere rivoluzionario un pensiero o una presa di posizione?
Pensiamo sia dirompente, se chi la segue ha rispetto, considerazione del lavoro altrui e quasi zero invidia. Ogni pensiero che allarga l’orizzonte stimolando la conoscenza è di per sé una rivoluzione. Ma come sempre il pensiero nasce in seno alla famiglia e Maria aveva un papà rivoluzionario.
Come mai, la maggior parte di queste donne, pur essendo state scienziate o studiose insigni, non sono ricordate come invece si meriterebbero?
Non è attribuita a nessuna di loro la giusta considerazione solo perché donne, che si sono fatte luce in un’epoca in cui per il pianeta donna esisteva ancora l’oscurantismo.
Infine vi chiedo: quanto, queste donne che hanno avuto una vita eccezionale e, spesso, non facile, potrebbero trasmettere o insegnare alle ragazze delle nuove generazioni?
Molto se chi viene a conoscenza, sa apprezzare, considerare, capire le tante difficoltà a voler proseguire con determinazione e coraggio.
L’ intento di questa raccolta è proprio quello di infondere nelle nuove generazioni la profonda fiducia in sé stessi e di dimostrare quanto sia importante abbattere gli atteggiamenti ingiusti e pregiudizievoli. Nel 2024 essere pilota donna, astronauta donna è notizia da telegiornale, quindi percepito come eccezione.. e non si parla delle tante donne che preparate e capaci vengono scartate perchè madri.
Tutte le donne al comando debbono scegliere tra carriera e famiglia. Abbiamo assistito alle tante polemiche riguardanti il capo del Consiglio per aver portato la figlia con sé in un viaggio di lavoro, questo la dice lunga su quanto ancora debba farsi. Abbiamo il dovere di porre all’attenzione delle nuove generazioni luminosi esempi da cui trarre forza.
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