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Ritorno al 221/b di Baker Street. Un piccolo gioiello in edizione limitata.

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Oggi vi parlo di un racconto in edizione limitata, dedicata niente poco di meno che al famosissimo Sir Arthur Conan Doyle.

Buffo che sia capitato a me recensirlo, che purtroppo non ho mai letto nulla di Sherlock Holmes, tranne seguire i film e le serie tv che con un personaggio simile non possono che essere famosi. Chiedo venia, vedrò di recuperare questi grandi classici,ma nel frattempo vi parlo di questo racconto di Emanuele Pellecchia.

Nato a Napoli, appassionato da sempre di fotografia e cinema,è anche un grande fan di Sherlock Holmes. Ha deciso così di lanciarsi nel mondo degli apocrifi. La sua trama però, è originale.Il racconto non cerca di imitare il Sherlock Holmes di Conan Doyle, ma inserisce un nuovo personaggio: Mycroft, figlio di Sherlock e Irene Adler (la “donna” di Holmes).

Mycroft Holmes raggiunge Londra con un obiettivo piuttosto chiaro: tornare nella casa del suo celebre genitore, Sherlock Holmes, scomparso da diverso tempo senza lasciare traccia. Una volta giunto a destinazione, viene coinvolto in uno strano e inquietante caso, che mette a dura prova le proprie capacità deduttive e lo costringere a scendere a patti con il suo stesso sangue e la sua eredità.

Questo è un racconto piuttosto breve, da leggere tutto d’un fiato. Se alcuni scrittori si dilungano tra descrizioni e lunghe attese, Pellecchia ha scelto di non farlo. Da un certo punto di vista la fama di Sherlock Holmes è troppo grande da aver bisogno di altre descrizioni; dall’altra il nostro autore ha scelto di rendere questo racconto scattante e scorrevole. La sua velocità può sembrare negativa ma in realtà non lo è.  A volte capita di aspettare troppo per capire il finale, numerosi intrighi senza fine che possono appesantire la storia.

Pellecchia invece, ci dà la soddisfazione di cominciare la storia e non aspettare infinite indagini e ricerche per trovare i responsabili, e di ciò abbiamo bisogno ogni tanto: di un racconto come questo che ci liberi la mente senza però dimenticare di intrigarci e incuriosirci.

L’autore ha reso però questo racconto anche una raccolta delle inchieste più famose di Sherlock per non farci mai dimenticare il nostro personaggio di chi è figlio. Difatti Myc usa le memorie di Watson per conoscere suo padre e usarlo come modello e mentore.

Quello che vi consiglio è di affrettarvi perché e un’edizione speciale numerata, che non per nulla è stata premiata con la Menzione Giuria al Premio Internazionale “Golden Holmes Awards” 2020
Detto ciò dó un bel voto di 2,5 / 5 a questo breve romanzo, sperando che, se un giorno Pellecchia decidesse di scrivere un un’altro racconto, decida di tenerci incollati alle pagine …un po’ più a lungo.

Per acquistarlo potete cliccare qui

Roxana Daniela Cernic

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