Nel Moleskine oggi c’è. Episodio tre: “Il magico studio fotografico di Hirasaka”
“È necessario affrettarsi se si vuole vedere qualcosa, tutto scompare.”
(Paul Cezanne)
Interno giorno, sera. Sono a casa, nel mio studio. Intorno a me c’è silenzio, accanto a me sulla scrivania i prossimi libri e dischi da ascoltare da raccontare prossimamente nel mio piccolo spazio del cuore e dell’anima che ho deciso di lasciare aperto per chiunque abbia voglia di leggere. Così come vi avevo anticipato nel secondo episodio, oggi si parlerà di fotografia, ma non sarà una recensione tecnica, tutt’altro, sarà un viaggio all’interno dell’anima, in una dimensione quasi onirica che ci farà rendere conto di quanto sia importante la nostra vita.
Qualche settimana fa ero alla Feltrinelli Stazione di Napoli per salutare i miei amici Francesco e Simona. Mentre loro erano impegnati mi sono guardato un po’ gli scaffali e mi è caduto l’occhio sui libri presenti nella top ten dei libri più venduti. Al primo posto c’era: “Il magico studio fotografico di Hirasaka” della scrittrice giapponese Sanaka Hiiragi, edito da Feltrinelli Editore. Lo prendo, anche se avevo già avuto modo di vederlo sulla pagina instagram dell’editore, e ne rileggo la trama (che vi scrivo qui sotto) e, parlando con Simona le dico: ecco un libro da inserire nella mia lista per il compleanno.
[Trama]
Lo studio fotografico del signor Hirasaka non è un luogo qualsiasi. Ogni visitatore viene accolto senza fretta, secondo un rituale preciso. In giardino, tante piccole lanterne brillano tra i ciliegi.
A turno entrano nella stanza un’ex insegnante novantenne, un membro della yakuza e una ragazzina. Hirasaka li fa sedere su un comodo divano di pelle, prepara il tè e illustra i servizi speciali che offre lo studio. A tutti consegna degli scatoloni pieni di foto-ricordo della loro vita: potranno sceglierne una per ogni anno che hanno vissuto. Ma non solo: hanno l’opportunità straordinaria di rivivere il loro ricordo più prezioso e di scattare di nuovo la loro foto preferita.
C’è una regola, però: non possono interagire con nessuno. Perché lo studio di Hirasaka si trova al confine tra questo mondo e quell’altro. In Giappone, infatti, fin dall’antichità si crede che ci siano dei luoghi di passaggio e che, prima di andare nell’aldilà, le persone abbiano dei flashback in cui ricordano la loro esistenza. La chiamano “sōmatō”, lanterna girevole dei ricordi, ed è ciò che Hirasaka costruisce con le fotografie dei suoi ospiti.
Cosa sceglieranno? Che vite hanno vissuto? E perché tutti vanno e vengono da quello studio, ma Hirasaka resta sempre lì?
Una storia magica e consolatoria sulla vita e la morte, l’amore e la perdita, l’importanza di saper cogliere la bellezza in ogni attimo. Un romanzo ad alto tasso emotivo, che custodisce in sé tutto il fascino della migliore tradizione giapponese.
[/trama]
Ritorniamo a noi. Dopo qualche giorno ripasso in libreria prima di andare ad un appuntamento per un sopralluogo di una location di un servizio fotografico da fare a breve, incontro il direttore Francesco che mi dice: vieni nel mio ufficio che ho un qualcosa per te. In un sacchetto Feltrinelli c’era questo libro, regalo di Simona. Quando poi ci siamo visti per il sopralluogo, mi ha detto che aveva voglia di regalarmelo. Ma come devo fare con questa mia amica?
Diciamocelo, ora volete sapere cosa ne penso di questo libro, vero? Una delle cose meravigliose della fotografia è proprio immortalare, fermare il tempo, rendere eterna un’immagine che racconta di una situazione, un avvenimento, un’emozione. Hatsue, Waniguchi, Mitsuru: sono questi i “clienti” che Hirasaka ospita nel suo studio fotografico. Un’educatrice, un faccendiere e una bambina. Tre storie diverse, tre vite che all’apparenza sembrano diverse ma accomunate da Hirasaka e dalla volontà di voler fermare un momento particolare, fotografare il loro momento preferito delle loro vite, lunghe o brevi che siano state.
[ “Guardando questa fotografia mi sono tornate in mente tante cose. Tanti ricordi di quel periodo”. Hatsue osservava attentamente l’immagine. Si accorse che era composta da una miriade di piccoli grani, mille puntini colorati. Era solo una combinazione di colori, e invece i quattro lati di quel rettangolo racchiudevano tutti i suoi, il vento, gli stati d’animo e l’atmosfera del momento in cui la fotografia era stata scattata. Tutto nascosto da qualche parte dietro ai punti colorati.
E’ proprio vero che le fotografie hanno una loro forza, dissse calmo Hirasaka ]
Già dalle prime pagine questo libro regala delle emozioni forti, entrare nella vita di questi personaggi ti dona la possibilità di riflettere sulla propria, fare un veloce e lento al contempo viaggio a ritroso e vedere tutto ciò che è stato importante nella tua vita e pensi che sarebbe bello, una volta che saremo passati a miglior vita, di entrare in una stanza del genere, essere accolti da un signore come Hirasaka che ti da uno scatolone con tutte le tue foto, e da queste sceglierne una per ogni anno della tua vita (se morissi oggi ne sarebbero 41) e infine scegliere quella che si vuole ricreare e ri-fotografare. Onestamente, penso che sarebbe davvero un bel modo poi di raggiungere il luogo eterno. Un modo per ricordare l’attimo più importante della tua vita e di riviverlo attraverso una delle macchine fotografiche disponibili nel magazzino di questo studio magico.
A proposito di ricordi vi copio qui un bellissimo passaggio proprio sui ricordi:
[ Capita che una fotografia sia particolarmente cara a qualcuno che, per questo motivo, la espone o la guarda spesso, anzichè custodirla da qualche parte al chiuso. Così tendono a sbiadirsi e a strapparsi. Una cosa simile succede con i ricordi: più sono importanti, più cerchiamo di rievocarli, e così facendo, poco alla volta, finiamo per dimenticarne i minimi dettagli”. ]
Altro aspetto importante in questo bellissimo romanzo è l’importanza di non etichettare nessuno, non giudicarlo, di non concentrarsi su ciò che hanno fatto ma sulla loro anima, sulle persone. In questo aspetto c’è molto anche del nostro essere cristiani. Vedete un po’ ai funerali, anche di quelli che hanno fatto del male alla fine c’è sempre un po’ di gente alla quale magari questa persona ha fatto del bene davvero. Questo aspetto lo vediamo con l’arrivo del secondo cliente, Waniguchi, un faccendiere che capisce che forse tutte le scelte sbagliate che ha fatto non sono altro che un qualcosa a cascata venuta da lontano, da come i nonni magari abbiano educato i suoi genitori in un certo modo, educazione che poi si è rivelata negativa anche per lui.
Un libro che parla di scelte, di destini, dell’amore per la vita e di non sprecarla in nessun modo. Di essere gentili ma al contempo di essere egoisti e salvarsi in qualche modo l’anima.
Cari amici lettori, è un libro che bisogna leggere, per emozionarsi innanzitutto ma anche per riflettere su ciò che di importante abbiamo nelle nostre vite e di quanto sia importante la nostra e delle persone che nutrono affetto e amore; un libro sugli incontri importanti, di quelli che cambiano il corso delle cose.
Domanda per voi: provate ad immaginare e a pensare una foto per anno della vostra età, le foto per ogni momento importante. Quale scegliereste per il passaggio nell’aldilà e quale foto scattereste nuovamente nello studio magico di Hirasaka?
Nel prossimo episodio un viaggio tra le note di una pianista jazz.
Al prox
G.