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L’amore per la musica e per l’aspetto umano delle persone. Intervista al beatmaker Met Fish

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Ciao MET FISH e benvenuto. Puoi presentare ai nostri lettori?

Ciao! mi chiamo Damiano alias “Met Fish” classe 93 . Sono un rapper e beatmaker con una passione smodata per la musica ,la scrittura e l’arte. Credo che queste tre componenti siano fonte di grande arricchimento per l’animo umano.

Met Fish
Met Fish

Come ti sei avvicinato alla musica e più precisamente raccontaci come hai incontrato il mondo del rap e
beatbeating?

Mi sono avvicinato alla musica molto presto, all’età di dieci o undici anni. Ricordo che in casa i miei genitori avevano dei vinili o cassette di De Andrè , Battiato, Battisti  ed altri esponenti della musica italiana. Cosi di riflesso ho iniziato ad ascoltarli anche io .  Successivamente, verso i tredici anni, un amico mi ha fatto ascoltare il primo disco dei Co’Sang “chi mmore pe me” e “Mister Simpatia” di Fabri Fibra. Inutile dire che è stato amore a primo ascolto.

Inizialmente mi sono dedicato al writing ,poi la passione viscerale per la musica mi ha spinto verso il rapping .La produzione dei beat è stata una necessità, oltre che una piacevole scoperta .Quando ho iniziato a rappare era difficile reperire le strumentali .Inoltre, i pochissimi beatmaker che c’erano mostravano enorme diffidenza nei confronti di noi “new-comers”.Cosi ,vista la situazione, ho deciso di scaricare le prime DAW e iniziare a produrmi da solo le strumentali.

Ascolti molta musica? Quali sono gli artisti che preferisci e che pensi influenzino le tue scelte musicali?

Tutti i giorni ascolto musica, lo faccio per undici o dodici ore al giorno. Ascoltandone tanta  mi piace spaziare e scoprire nuovi generi (in questo periodo sono in fissa con la Synthwave). Artisti come Battiato,De Andrè ,Eminem e Murubutu accrescono in me la voglia di scrivere e di farlo in maniera non banale, amo dare un peso alle parole ,credo che il potere della parola possa unirci e farci vivere delle esperienze emozionanti. Musicisti come: The Alchemist,Daringer, Don Joe,Mario Bava,Stelvio Cipriani e gli Stargate mi  invogliano a produrre strumentali con suoni sempre più innovativi.

Parliamo del tuo primo lavoro dal titolo HAREM, come è nata l’idea e come si è sviluppata?

Ero partito con l’idea di fare un ep prodotto e rappato da me. Una volta registrati i primi provini, mi sono accorto che i testi non rispecchiavano il malessere che stavo provando, così ho deciso di rilasciare solo le strumentali e prendermi un po’ di tempo in più per raffinare la scrittura.

Per essere un giovane emergente nel tuo disco ci sono cose assai “grandi”… arrangiamenti e produzioni
molto ben curate. Come traduci in musica il tuo flusso creativo?

Grazie ,quando produco mi pongo un obiettivo molto chiaro, manifestare le emozioni che sto provando attraverso i suoni .Nello specifico, se attraverso dei momenti tristi ,per esempio, utilizzo dei samples cupi accompagnati da synth  dark e delle drum-line minimali .In altri momenti cerco dei suoni diversi che rispecchino ciò che provo.

Come mai la scelta di fare un disco solo strumentale?

Ho deciso di rilasciare un beat-tape perché ritenevo che le tracce fossero prodotte in maniera soddisfacente, però i testi non descrivevano in maniera esaustiva il mio malessere. Da qui la decisione che mi ha portato a pubblicare soltanto le strumentali.

SCARICA QUI IL BEAT TAPE “HAREM”

Il brano che mi ha catturato di più è stato Brainstorm, me lo puoi raccontare?

Certo, volentieri! Quella strumentale l’ho prodotta in un periodo particolare, a causa di alcune vicende spiacevoli ho vissuto in un limbo fatto di rabbia, delusione e malinconia. Queste sensazioni mi hanno spinto ad allontanarmi dagli amici e dagli affetti più cari, rimanendo solo con la musica. Dopo alcuni giorni di digging la mia ricerca mi ha portato al sample “Brainstorm this must be heaven” , cosi ho deciso di utilizzarlo per il beat .Al fine di rendere la produzione più completa, ho sentito aggiunti gli archi e dei synth.

Met Fish
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Suoni e beat: come nascono? Come li scegli? Come li pensi? Quale strumentazione utilizzi? C’è un
suono particolare che ricerchi ma che ancora non riesci a scovare?

Il processo creativo che mi porta a produrre i beat è piuttosto complesso. Può capitare che rimanga folgorato da una colonna sonora, oppure che un giorno sia in fissa con una particolare immagine e la voglia trasmettere attraverso i suoni. Alternativamente potrebbe accadere che stia ascoltando una canzone e in quel momento  un suono che mi colpisce e decida di campionarlo

Per ciò che riguarda gli strumenti ,ho una Alesis V25, la DAW Ableton ,una  Presonus iTwo ,un piatto e dei monitor mackie CR4. Pur essendo fan dei synth e le drum machine preferisco tagliare i sample utilizzando solo ed esclusivamente  la DAW, facendo ricorso al warping ,la tastiera la uso per fare gli  arrangiamenti.

Sono sempre alla ricerca di suoni nuovi ,adoro sperimentare. Ultimamente sto ricercando samples Jazz e soul per un progetto che fonde queste due correnti con il boom bap classico . Parallelamente sto cercando di far coesistere minimal techno e trap.

In questo periodo di fermo musicale, di “quarantena”, come vivi la tua quotidianità musicale?

Questo periodo di quarantena mi ha fornito molti  stimoli .Sono riuscito a completare la lettura di alcuni libri che avevo lasciato a metà, ho prodotto altri due beat tape ed ho scritto circa sei testi. Ogni giorno cerco di scrivere delle rime o  produrre delle strumentali.

Di quale messaggio vuoi essere portatore con la tua musica?

Attraverso la musica cerco di essere lo  psicologo di me stesso e degli altri. Mi piace ascoltare le persone, capire le loro insicurezze, le loro paure e raccontarle.     

Per seguirlo:

Facebook: Met Fish

Instagram: Met Fish

 

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