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L’evoluzione dell’anima, l’amore e la solitudine. Intervista alla cantautrice Mille

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L’evoluzione dell’anima, l’amore e la solitudine. C’è questo e altro ancora nel nuovo singolo di Mille. Cantautrice Poliedrica e rivoluzionaria, Elisa Pucci, nasce a Velletri e solca da piccola i palcoscenici della musica, passando per il teatro fino ad arrivare alla musica cantautoriale. Con il suo stile inconfondibile, a metà tra passato e presente, debutta con il suo nuovo singolo “ Animali”.

      FixonMagazine la incontra per farsi raccontare questa nuova esperienza

Animali”.  Il tuo nuovo singolo racconta di un amore che cambia ma è anche la reinterpretazione dell’uomo, che tu stessa definisci come “animale abituale”. 

Mi piace pensare che possiamo darci la possibilità di evoluzione. Scandiamo il tempo con delle  azioni che si ripetono, che ci tengono al sicuro, ma che possono ingabbiarci. Diventare consapevoli di quello che costruiamo intorno e dentro di noi, riconnetterci con la nostra verità, è un antidoto all’infelicità. Abbiamo tutti, nessuno escluso, la possibilità di essere felici.

Il video è girato all’interno di un bar, tipo quelli sportivi, in cui il senso di appartenenza è ben radicato. Eppure le riprese ritraggono persone sole. 

 La solitudine appartiene alla poetica dei bar, spesso pieni di persone sole. Anche io sono una persona sola nel video, come il signore di fianco che sta facendo il solitario, e le parole che canto, le dico a me stessa. Il senso di appartenenza lo vivo come un’illusione, un contenitore; le persone non sono sole quando si trovano con chi amano e con chi le conosce veramente per quello che sono, e non per come prendono il caffè.

Ti definisci una “bimba rivoluzionaria e una donna musicista”. Quanto il tuo essere rivoluzionaria ti ha aiutata a diventare ciò che sei?  

Sono molto legata alla bambina che sono stata, non tanto perché ho vissuto un’infanzia idilliaca, tutt’altro, ma per la spiccata curiosità. Le cose che non consideravo giuste le volevo cambiare ponendomi tante domande. Quello slancio mi è servito tantissimo. Ma se per una vita ho creduto che le rivoluzioni cambiassero facilmente le cose, oggi confido nelle evoluzioni. Consapevole che, per giunta, non sono facili per niente.

Quella bimba rivoluzionaria falsificò la firma del papà per partecipare allo Zecchino d’oro. La donna musicista di oggi cosa sogna di firmare?

Un biglietto per il mio migliore amico, nonché autore e batterista, con su scritto “al nostro primo stadio”    

Mille, si presenta in video come la donna fanciulla dall’abito rosso, che canta in un bar dove regna la solitudine. Eppure Elisa Pucci, questo il tuo nome, è una ragazza laureata e attrice teatrale. Quanto c’è di Elisa in Mille.

C’è tutto quello che hai menzionato nella domanda. Ho fatto innumerevoli lavori mentre mi laureavo e mi sono guadagnata da vivere facendo anche l’attrice. Ho preservato la mia solitudine, che paradossalmente non mi ha mai fatto sentire sola. Rosso rame sono i capelli di mia madre, un colore a me tanto caro, che mi riporta alla mente gli anni ’80, quando lei era una giovinetta e io da piccola guardando le sue foto pensavo che ricalcavano l’immagine che avrei voluto avere non appena fossi diventata donna. Mi chiamo Elisa Pucci, ma per presentarmi al mondo come cantautrice, ho scelto un nome diverso, per permettermi di agganciarmi solamente alle cose positive che quel nome e cognome porta con sé.

Daniela Romano

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