Francesca Romana PerrottaInterviste 

In attesa della nuova fioritura. Intervista a Francesca Romana Perrotta

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La tua storia è molto particolare, è cominciata nel 2005 quando il tuo brano di esordio, “In genere sogno”, è stato presentato da Fiorello a Rai Radio 2. Come sei cambiata in questi anni e cosa sei diventata oggi?

Oggi sono più consapevole di ciò che mi piace fare, cioè del perché faccio musica. Per il piacere di farla, per il palco, gli occhi commossi del pubblico, le persone con cui lavoro dentro e fuori i camerini!! La notorietà alle grandi masse non è in cima alla lista.

Com’è nata l’idea dell’album L’ora di mezzo?

L’ Ora di Mezzo racconta tre anni di cambiamento, di grandi emozioni, di esperienze forti…Avevo molto da raccontare, quindi le canzoni sono sgorgate veloci, le ho composte in pochi minuti. E’ stato molto bello, liberatorio.

Per quale motivo hai voluto sottolineare nel nome del tuo album un’ora che può definirsi quasi sospesa?

Perche’ in effetti è così. Sono canzoni legate ad un periodo sospeso…di potatura dei rami secchi e attesa della nuova fioritura…

Nel tuo album ti dedichi a figure di donne che hanno fatto la storia, anche molto diverse tra loro. Quanto reputi importante il ruolo della donna nella nostra società e soprattutto come pensi che si possa risolvere la piaga del femminicidio?

Sono impegnata sul tema femminile da sempre, da molti anni prima che esplodesse il fenomeno sociale definito come “femminicidio”. Il problema affonda le radici nella cultura secolare che vede il maschio al potere e la donna dietro le quinte, perché ritenuta ” pericolosa”… Comunque, finché per definire un uomo si chiede “che lavoro fa?” e per definire una donna “è sposata?”,siamo lontani da soluzioni efficaci.

Nell’album parli anche di te, quanto credi di essere simile alle donne che hai cantato?

Ci sono molti pezzi di me nei personaggi femminili di cui scrivo e canto. Ne L’ Ora di Mezzo in particolare sento affinità con Maria Antonietta di Francia.

Nell’album hai lavorato con vari artisti, tra i quali Gianluca De Rubertis, com’è stato lavorare con loro e cosa ti hanno insegnato?

Gianluca De Rubertis duetta con me nel brano Io Sono L’ Egoista e ha suonato tutte le tastiere di ogni canzone. Inaspettatamente ho trovato Gianluca molto semplice, umile, benché sia un polistrumentista eccezionale! Mi ha insegnato che il talento non ha bisogno di essere sbandierato ai quattro venti.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Promuovere al meglio L’ Ora di Mezzo e venderne tutte le copie, mentre scrivo un nuovo album. Il tutto, ovviamente, suonando, suonando e suonando in giro!

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