AnimarmAInterviste 

Lo Ying e Yang, Horus e il rock. Intervista agli AnimarmA

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Animarma è la fusione di due parole da un grande peso: anima e arma. Come mai avete voluto utilizzare proprio questo nome e cosa volete comunicare al vostro pubblico?

Il significato del nome “AnimArmA”, infatti, è una parola composta che mischia “anima” (uomo) con “arma”, l’anima dell’ uomo è una arma a doppio taglio, offensiva, che può portare all’autodistruzione a 360 gradi, una sorta di ying e yang dell’umanità.
Sottolineando il bipolarismo del genere umano contraddistinguendo il bene e il male, ne deriva un concept interessante e riflessivo che cerca di arrivare al nostro pubblico senza tanti “fronzoli” o giri di parole in modo diretto e non introspettivo o ermetico.

Com’è nata la vostra collaborazione?

La band è nata nel 2011 ma ha visto agli inizi vari cambi di formazione da parte di batteristi e sotto forma di altro nome. Il perchè è stata creata la band è dovuto dal fatto di comunicare qualcosa di originale e concreto, accorpando un sound rock internazionale alla lingua italiana .
Agli Inizi dei primi anni era più un sperimentare generi alternative rock all’inglese fino ad arrivare ad sound nettamente più personale e una propria dimensione.
La line up è definitiva definitiva con l’arrivo di Daniele Bertinelli “Danno” (attuale e definitivo drummer della band).
Concludendo La formazione è composta da Michele Forgione “MIK” ( voce, chitarra, pianoforte ) Alessandro Benedetti “BENNA” (basso e cori) e Daniele Bertinelli (batteria e campionamenti).
Il nuovo ep HORUS nasce da un accurato duro lavoro, composto nei primi mesi dell’anno
scorso e affinato in particolar modo nel periodo di luglio 2015 sotto la supervisione di
Michele Guberti (FREEDOM RECORDING STUDIO ) e Massimilano MAX Lambertini (ALKA RECORD). Periodo in cui la band è stata impegnata nell’estate passata ad affinare queste 5 tracce che compongono il nuovo disco.
Esperienza molto stimolante ed entusiasmante, perchè siamo riusciti in soli 2 giorni a ultimare la preproduzione artistica (in parte stravolgendo le versioni antecedenti ) e registrare nel giro di 10 giorni il disco vero e proprio.
Il risultato è stato un vero e proprio lavoro di squadra della band.
A seguito il Mix di Michele Guberti e il mastering finale di LUCA PERNICI ha dato quel tocco
“Botta” necessario per tirare fuori il meglio.
L’artwork è stato realizzato dal nostro bassista “BENNA “ e le foto al suo interno sono state
realizzate dal fotografo ufficiale della band “Dario Spagnolo” di IMAGES IN TROUGHT.

Avete mai avuto esperienze all’estero? Se sì, cosa vi hanno insegnato?

Personalmente con il nostro progetto per il momento per scelta artistica di liriche in lingua
italiana, abbiamo deciso di puntare nel territorio nazionale. Potrebbe risultare strano il
connubio fra lingua italiana e sound prettamente internazionale visto la corrente di mercato che negli ultimi anni accade in Italia (il fatto della tendenza di mercato a generi quasi esclusivamente pop) però pensiamo pensiamo che all’estero siano abituati ad una situazione molto più eterogenea rispetto all’Italia, fatto sta che molti generi diversi vengono molto più ascoltati rispetto che qui,ma il cantare in italiano all’estero pensiamo sia un “Arma a doppio taglio” perchè sicuramente se avessimo optato le liriche straniere inglesi sarebbe stata la prima cosa “espatriare”, ma per il momento crediamo di puntare qui in Italia, anche se un percorso tortuoso e complicato ma per una questione di credibilità e madrelingua per ora si è molto più credibili cantare in propria lingua nativa.
Poi nella vita mai dire mai. Se dovesse capitare di suonare all’estero cantando in italiano
senza ombra di dubbio si proverebbe lo stesso.

A quali artisti vi ispirate di più e con quali soprattutto vorreste cantare insieme in un concerto?

A noi piacciono tanti artisti del panorama ALTERNTIVE ROCK, METAL e STONER, anche se cerchiamo di rendere il sound più originale possibile, ma se vogliamo vogliamo fare qualche esempio a band di ispirazione e citarne qualcuno direi TOOL per certi versi, qualcosa dei LINEA 77 , FOO FIGHTERS , MUSE ,VERDENA etc.
Ognuno di noi 3 ha un artista preferito, il cantante /chitarrista MIK senza ombra di dubbio
sogna di cantare insieme al frontman MATTHEW BELLAMY dei Muse, il bassista BENNA sicuramente suonare il basso o la chitarra insieme DAVE MUSTAINE dei Megadeath e il nostro batterista DANNO duettare se fosse ancora vivo a JOHN BONHAM dei LED ZEPPELIN.
Abbiamo 3 gusti e influenze diverse direi. 🙂

Come mai avete deciso di chiamare il vostro secondo EP Horus?

Il titolo HORUS è stato scelto nel periodo antecedente alla pubblicazione del disco (pochi
giorni prima) e nasce da un idea inerente alle liriche dei testi, caratterizzate da tematiche
sociali di protesta ma prive di sovversione.
Si descrive il potere della società e il controllo da ciò che non possiamo conoscere a fondo,
quasi una realtà ambigua, e il simbolo HORUS sta a significare L’OCCHIO DEL POTERE,una sorta di Grande fratello che continuamente ci fissa senza sosta, potrebbe essere un po una teoria quasi “Horwelliana” . HORUS si collega anche al logo della band che notando le A posizionate in modo orrizzontale in modo simmetrico appunto formano un occhio

Le 5 canzoni contenute nell’EP sono accomunate da un filo conduttore, ovvero un senso di ribellione e un desiderio di volersi distaccare da tutto il resto, voi siete più per l’integrazione nella società o per il completo distacco?

Oggi è al quanto difficile vivere serenamente ,soprattutto perchè è una giungla piena di avversità. L’integrazione nella società è importante perchè concretizza il “CONVIVERE” e l’armonia dell’uomo e stabilisce regole e ordine.
Chiaramente oggigiorno la società viaggia alla velocità della luce grazie alla tecnologia,
internet e tutto il resto, proprio per questo risulta anche “alterata” da disinformazione o
falsa informazione.
Noi crediamo che ognuno deve esprimere il proprio pensiero e a volte andare anche controcorrente, dare una scossa alle coscienze cercando risposte e soluzioni.
Noi cerchiamo di farlo con la nostra musica.

Vi vedete più come band interessata prettamente a musica di nicchia oppure un giorno vi
vedremo interessarvi a raccogliere tra i vostri fan quanto più pubblico possibile?

Preservare la propria identità è molto importante per noi. Il nostro obiettivo è cercare di creare un ascolto ad una tipologia di persone di fasce di età differenti e non solamente per un tipo di pubblico di nicchia.

Come pensate che possa acquistare più fama e soprattutto più seguito nel panorama musicale italiano, sempre più caratterizzato e stilizzato da forme prettamente pop e commerciali, il genere a cui la vostra band si è dedicato?

Noi cerchiamo sempre di dare il meglio nella dimensione LIVE, è la nostra peculiarità. I VERI FAN di solito li otteniamo in questo modo. Chiaramente oggigiorno è sempre più difficile riuscire a suonare dal vivo per cause di forza maggiore o altro.
Il web sicuramente è uno strumento fondamentale e che ti può dare accessibilità ad un seguito in modo capillare.
Il genere che ci caratterizza resta comunque di stampo prettamente ROCK.

La partecipazione di Manuel Agnelli come giudice di XFactor ha aperto il famoso talent show verso una nuova prospettiva, che potrebbe assumere sempre più importanza. Vedremo mai parteciparvi alle selezioni?

Bella domanda. Ma noi siamo conto i TALENT.
Preferiamo l’autenticità della vera musica e costruirci la nostra strada senza programmi di questo tipo.
Come diceva RED RONNIE: “Spenti i Riflettori sei già dimenticato e pronto per essere
rimpiazzato”.

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