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Che cos’è l’osteoporosi? Come prevenirla a tavola?

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L’osteoporosi è un processo di rarefazione e indebolimento delle ossa, dovuto a decalcificazione e mobilizzazione dei sali di calcio dalle ossa riscontrabile, sì, soprattutto nell’età senile ma da prevenire in età giovanile, in quanto nei primi 25 anni di vita si può raggiungere il picco di massa ossea, cioè la massima densità ossea che secondo la predisposizione genetica di ognuno di noi si può avere.

Uno dei principali fattori che favorisce il raggiungimento di tale picco è l’attività fisica, in quanto a rafforzare le ossa è lo stimolo meccanico che sugli arti inferiori è dato dal nostro peso corporeo, sugli arti superiori dall’attività muscolare e sulle vertebre dai pesi che portiamo sulle spalle.

Le cause

I fattori che invece favoriscono l’osteoporosi oltre alla sedentarietà sono: il fumo di sigaretta, l’alcol, le fratture, l’artrite reumatoide, il cortisone; con la menopausa per effetto della riduzione degli estrogeni diminuisce la sintesi delle cellule ossee e si è maggiormente esposti all’osteoporosi; da un punto di vista alimentare favoriscono l’osteoporosi:

  • Una dieta ricca di proteine di origine animale (carni, insaccati, uova, formaggi, etc.), in quanto le proteine danno acidificazione, le ossa per tamponare il ph acido rilasciano calcio e quindi si demineralizzano; anche una dieta povera di proteine determina una riduzione della densità ossea per cui le proteine non vanno escluse dalla dieta ma consumate con moderazione;
  • analogamente una dieta ricca di zuccheri e bevande zuccherine dà acifidificazione favorendo l’osteoporosi;
  • molto sale, in quanto quest’ultimo aumenta l’escrezione di calcio con le urine;
  • il consumo di caffè e tè a fine pasto, in quanto la caffeina riduce l’assorbimento di calcio a livello intestinale

 

Consigli

 

  • Sostituire il sale con il gomasio (semi di sesamo tostati e tritati con sale marino integrale), fonte di calcio e insaporitore;
  • aggiungere i semi di sesamo alle insalate, al pane, ai biscotti;
  • consumare altre fonti di calcio come: le mandorle, i legumi, i cavoli, il pesce, i latticini magri, le alghe marine, le spezie e le erbe aromatiche come rosmarino e cumino;
  • consumare adeguati fonti di vitamina D3 (presente nel rosso d’uovo, nei latticini, e nell’olio di fegato di merluzzo) e di vitamina D2 (presente nei funghi e negli olii di semi spremuti a freddo); la produzione i vitamina D avviene anche per esposizione al sole in quanto a livello cutaneo abbiamo un precursore di vitamina D, il 7-deidrocolesterolo o provitamina D, che con il sole viene convertito prima in pre-vitamina D e poi nella forma attiva della vitamina D, ossia in colecalciferolo, il quale è importante in quanto aumenta l’assorbimento di calcio a livello intestinale;
  • Fare attività fisica (ginnastica con pesetti, bicicletta, corsa, tennis, ballo etc.)
  • Non fumare.
Dottoressa Maria Rosaria D'Oria

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