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GILBERTO e i COMPLICI: esce l’Ep GERUNDIO

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“La meditazione è abuso di gerundio”.

Acustico, mistico, teatrale. Con questi tre aggettivi si può sintetizzare il nuovo EP di Gilberto, “Gerundio”, che avvia una nuova direzione estetica, spirituale e filosofica. Uscito per Ars Spoletium, per realizzare l’EP, il tastierista e compositore Gilberto Ongaro ha formato un trio, col soprano e attrice Laura Presazzi, e Patrik Roncolato alla chitarra, rigorosamente acustica. Ospiti anche il basso lirico Elia Russo, e l’attore Roberto Miggiano. D’ora in poi, tutti coloro che parteciperanno ai progetti di Gilberto, prenderanno il nome di Complici.

Link per l’ascolto di Gerundio:

Gilberto e i Complici danno vita a quattro brani: un’introduzione di 50 secondi, due canzoni vere e proprie, e un racconto distopico musicato. Protagonista assoluta dell’EP è la voce di Laura Presazzi. Senza batteria, basso ed elettronica, l’accompagnamento essenziale sostiene la sua interpretazione mozzafiato delle melodie, e delle parole poetiche ed enigmatiche, che puntano a trascendere.

“Anche se è un breve EP, non volevo aggiungere canzoni di riempitivo per arrivare alla durata dell’album vero e proprio. Tutto il concetto si esaurisce in queste quattro tracce, e non volevo ‘sporcarlo’ con aggiunte inutili. Credo ci sia già abbastanza carne al fuoco così!”  (Gilberto)

TRACK BY TRACK

1) SOTTRARSI

Brano interamente vocale. La linea vocale di Elia sostiene un’armonizzazione e una melodia sovraincisa di Laura; sopra ancora, recita il desiderio di vivere nell’anonimato, lontana dall’obbligo di condividere ogni aspetto della sua esistenza.

2) STA CAPITANDO ADESSO

Canzone ad alta tensione, su dei misteriosi “segnali” che scendono dallo spazio, e sul loro effetto. Il ritornello strumentale è coinvolgente. La canzone si presta a remix techno, ma questa è la versione base.

3) SORRISO ARCAICO

Maestoso brano sulla spavalderia dell’essere umano, con perplessità delle Dolomiti che stanno ad osservare, e riflessione sul senso dei massimi sistemi sociali, dati per scontati. La struttura di accordi maggiori e minori della prima metà, viene invertita nella seconda metà. Da questo ribaltamento, nasce una melodia prima serena, poi disperata, e infine di nuovo serena.

4) YOTTABYTE

Racconto in stile “Black Mirror”, ambientato in un negozio d’elettronica nel futuro, con una commessa inquietante. La musica di tastiera accompagna il dialogo, citando Wagner poco prima della fine, alternata ad una sinistra nota “tibetana” di Elia.

“Sintonizzati su migliori eggregore”.

“La voce lirica è ingiustamente evitata dai musicisti oggi, perché la associamo ad un pubblico di bacchettoni conservatori e tradizionalisti. Molte persone pensano: ‘Non fa per me, è troppo difficile’. Ma è solo una questione d’abitudine: ciò che noi oggi chiamiamo progressive, negli anni ’70 era semplice ‘pop’. Gli Area erano considerati pop. Nell’800, anche i meno colti conoscevano e capivano le opere. Invece, alle mie orecchie ad esempio, l’autotune come viene usato oggi lo trovo pesantissimo. Non per forza brutto; ad esempio, amo le atmosfere cyberpunk à la Blade Runner, e se uno volesse riportare quel clima in musica, una voce robotica ci starebbe benissimo. Ma Blade Runner vi sembra un film leggero? Ecco, dunque non per forza ciò che è pesante è noioso. Poi, volete sentirvi trasgressivi? Beh, molte opere liriche sono piene di sesso, violenza e horror (basti pensare a ‘Il giro di vite’ di Britten, che fa paurissima). Quindi, potreste scoprire che ciò che ‘non fa per voi’, in realtà aspettava proprio voi! E che sia la vera rivoluzione.”  (Gilberto)

BIOGRAFIA

Gilberto Ongaro è musicologo, cantautore e tastierista di Abano Terme, classe ’87. Scrive musica dal 2001 e fa concerti dal 2007. Il primo passo serio è il trio “Liberascelta” (2009-2011), di pop demenziale, che incide un album nel 2011. Per non restare ingabbiato nei cliché umoristici, il progetto diventa “Saffir Garland” (2012-2018), iniziando con una parentesi ambient strumentale; ben presto, torna la necessità di cantare per comunicare messaggi sociali, così escono tre lavori di prog satirico. Dal 2019 Gilberto si esibisce solista, voce e tastiera, e presentandosi col proprio nome, dichiarando di fare “pop innocuo”. Nei nuovi testi c’è sempre ironia al vetriolo, ma le canzoni sono più lineari, più orecchiabili. Durante la pandemia, Gilberto tira fuori due sogni nel cassetto, mettendo alla prova le proprie doti di compositore. Il primo dei due è uscito, una suite per 9 strumenti, che alterna fasi da colonna sonora ad avanguardia e dodecafonia. Il secondo sogno, in fase di realizzazione in teatro, è un’opera moderna in due atti, sul Sacco di Roma del 1527. Unisce lirica, prog, pop, rap, rock, doom metal e funk. Nel frattempo, collaborando con Emilio Larocca Conte per il suo progetto Slow Wave Sleep, è uscito l’EP hyperpop “Gilberto nell’egosistema”. Nel 2022, avendo conosciuto cantanti ed attori per l’opera, nasce un’idea del tutto imprevista, maturata anche dagli studi filosofici nella facoltà di Musicologia di Cremona. Gilberto mette da parte la propria voce, e si lascia ispirare dalla voce di Laura Presazzi, e dalla sua personalità, per scrivere nuove canzoni, con una direzione più spirituale e universale, dando così spazio all’amore per gli enigmi linguistici, che celano profonde riflessioni esistenziali. Per questo, nella copertina dell’EP “Gerundio”, i Complici che partecipano alla realizzazione delle musiche, posano citando alcuni filosofi dell’affresco “La Scuola di Atene” di Raffaello: Platone, Aristotele, Eraclito, Diogene, Ipazia. Il trio dei Complici, all’uopo costituito, è in attesa di debuttare dal vivo.

Credits:

Testi e musiche: Gilberto Ongaro.

Edizioni: Ars Spoletium

Laura Presazzi: soprano leggero e voce recitante; Elia Russo: basso lirico; Roberto Miggiano: voce recitante; Patrik Roncolato: chitarra acustica; Gilberto Ongaro: tastiere.

Registrato, mixato e masterizzato da Alex Moro.

Copertina di Elena Camporeale.

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