RoxasInterviste 

tanti capelli in meno, un paio di tendini saltati, qualche corda vocale devastata. Intervista ai Roxas

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Com’è nata l’idea di formare un gruppo?

L’origine del gruppo risale a ben prima del progetto Roxas. Io (Luca) e Mike ci conosciamo dai tempi delle scuole superiori e allora il desiderio era semplicemente quello di trovarci e suonare cover dei GreenDay. Poi qualche anno dopo, con Alessandro, è subentrata l’esigenza di scrivere canzoni nostre e quindi eccoci qui…

Come mai avete scelto proprio Nonostante tutto come primo singolo e soprattutto come traccia che dà il nome all’EP?

Durante le sessioni di registrazione ci è sempre stato chiaro quale sarebbe stato il brano che avremmo usato per promuovere l’EP. Più che una scelta oculata è stato il sentimento che ci ha trasmesso fin dall’inizio a far si che maturassimo questa decisione. “Nonostante Tutto” in due parole descrive un po’ quello che è stato il nostro percorso fino all’entrata in studio.

L’espressione Nonostante tutto spesso richiama alla mente un compromesso. Quale compromesso può esserci in una storia d’amore che non sembra raggiungere un lieto fine? È più difficile lottare per farla funzionare o lasciar perdere e andarsene?

I compromessi sono alla base di una relazione duratura, probabilmente. Spesso è proprio il non voler cedere ad un compromesso che porta all’epilogo di una storia d’amore. C’è da dire però che il più delle volte il fatto di accettare o farsi andar bene una determinata situazione comporti una felicità solamente relativa, per citare il buon vecchio Liga: “Chi si accontenta gode… così così”. Ciò che è veramente difficile spesso è lottare per riuscire a lasciar perdere e andarsene!

Nel vostro EP parlate di cambiamento. Quanto è importante per un uomo/donna essere soggetti al cambiamento?

Per noi il cambiamento rappresenta l’essenza della vita stessa. Chi rinnega il cambiamento di fatto rinuncia a vivere appieno la propria vita. Conosco tantissime persone infelici che non prendono l’iniziativa per cambiare la propria esistenza, forse perché condizionate dall’illusoria sensazione di sicurezza che naviga nel loro spirito. Non esiste nulla di più spaventoso che avere un futuro certo e chiuso al cambiamento.

Quanto siete cambiati voi in questi anni?

Parecchio: tanti capelli in meno, un paio di tendini saltati, qualche corda vocale devastata…

Se doveste paragonarvi a un gruppo musicale in circolazione vi sentite più vicini ai Subsonica o ai TheGiornalisti?

Sinceramente, nessuno dei due. Sono due nomi che per ragioni diverse ascoltiamo e apprezziamo. In generale pensiamo che accostarci ad altri artisti lasci un po’ il tempo che trova. Abbiamo sicuramente artisti di riferimento, ma cerchiamo di evitare di paragonarci ad essi e di rimanere con i piedi per terra.

Quali sono le vostre influenze musicali?

Diciamo che come band abbiamo iniziato a suonare ascoltando più o meno solo punk-rock e pop-punk, le nostre influenze primordiali arrivano sicuramente da lì. Allo stato attuale però, in quanto a gusti musicali divergiamo parecchio. Per farvi capire: se io sono più coinvolto dalla scena indie italiana, Ale ascolta band come Avenged Sevenfold e Dream Theater. Ad ogni modo se dobbiamo fare nomi: Verdena, Ministri, Fast Animals and Slow Kids, Placebo, Iterpol, Arctic Monkeys ecc…

Quali sono i vostri progetti futuri?

Il nostro obiettivo è quello di fare più live possibili per promuovere Nonostante Tutto, dopo di che ci piacerebbe tornare in studio questa volta per registrare un album.

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