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Arriva a L’Asino che vola Paul Warren

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PAUL WARREN a L’ASINO CHE VOLA
Domenica 12 febbraio ore 21,30
Via A.Coppi 12/d – Roma

“Paul Warren is the consumate rock star blues based guitarist. He rivals the known greats like Eric Clapton and Stevie Ray Vaughan. Paul is one of the best guitarists on the planet”. (Jimmy Hunter – Producer)
Questa dichiarazione del produttore americano Jimmy Hunter che lo definisce “uno dei migliori chitarristi del pianeta” la dice lunga sul talento e la stima di cui gode Paul Warren che sarà a L’Asino che Vola domenica 12 febbraio alle 21,30.

Un vero enfant-prodige della chitarra, Paul inizia a calcare le scene professionistiche nel 1969 all’età di 15 anni, in una band di Detroit chiamata Justice, che apriva nei più importanti locali della città per artisti come Rod Stewart & The Faces, Traffic e Jethro Tull.

A 17 anni, Paul si era già affermato facendo sessions come chitarrista per la Motown Records. Con i Temptations produsse il brano “Papa was a rolling stone”, numero uno all’epoca negli Stati Uniti.

A 18 anni Paul intraprese il suo primo tour internazionale come chitarrista per la blues band Pacific, Gas & Electric. La Motown Records lo mandò poi a Los Angeles a fare sessions quando trasferì i propri uffici sulla West Coast. Subito dopo si unì al gruppo rock Rare Earth. Nel 1975 Paul suonò nel disco “Let’s take it to the stage” dei Funkadelic.

Nella seconda metà degli anni settanta Warren diventò il cantante e chitarrista solista dei Nite City, gruppo fondato da Ray Manzarek dei Doors, dopo la fine del gruppo con Jim Morrison; la band pubblicò due dischi diventando oggetto di culto nella scena di Los Angeles (anche i Van Halen aprirono per loro) e andando in tour negli States, suonando al loro apice davanti a 50.000 spettatori al Coconut Grove in Florida.

Nel 1980 Paul ha registrato il suo primo album solista chiamato “Paul Warren & Explorer” per la RSO Records. Negli anni ’80, ha suonato con i Ventures rivestendo anche il ruolo di produttore; è poi diventato il chitarrista live di Tina Turner partecipando al tour del suo grande ritorno “The private dancer tour”; inizia da qui il suo lungo girovagare in lungo e in largo per il mondo come chitarrista solista di nomi importantissimi; Richard Marx dal ’87 al ’94 (facendo anche da direttore musicale), Joe Cocker dal ’94 al ’95 (suonando a Woodstock di fronte a 250.000 persone), Eros Ramazzotti dal ’96 al ’98, Rod Stewart dal ’99 al 2002, di nuovo Ramazzotti per il “9 tour” tra il 2003 e il 2006 e da allora di nuovo insieme a Rod Stewart fino al 2013.

Ma è nei club statunitensi dove Paul dà il meglio di sé; chi lo ha visto in qualcuno degli oltre venti tour mondiali da lui fatti avrà avuto un assaggio dei suoi soli infuocati, ma quando suona nei club, Warren accende il pubblico per torrenziali show di tre-quattro ore di fila senza alcuna tregua; un vero animale da palco dove ha davvero ben pochi rivali, un suono incredibile che riesce a tirar fuori anche dal più misero ampli. Paul ha inoltre una eccellente voce blues ed è un patrimonio vivente di cinquant’anni di storia del blues e del rock. Trascina la sua band da Bo Diddley a Hendrix, da B.B. King ai Doors, da John Mayall ai Them, e quant’altro gli passa per la testa, senza seguire alcuna scaletta ed è in grado di proporre un repertorio completamente diverso da una sera all’altra.

A supporto dell’ultimo album della Paul Warren Band, lavoro che mischia blues, soul, ballads e hard rock, e dopo lo straordinario successo ottenuto nei festival estivi del 2014 e nel club tour dello scorso anno, Paul Warren suona all’Asino che vola per una serata che lascerà ancora più entusiasta chi già lo ha visto in azione e che sbalordirà quelli che ancora non hanno avuto la fortuna di averlo visto suonare dal vivo.

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