L’intimità per far riflettere il pubblico. Al Cinema Sex di Dag Johan Haugerud
Ho assistito presso la cineteca Arlecchino di Milano alla proiezione in anteprima di “SEX” il film scritto e diretto dal norvegese Dag Johan Haugerud (classe 1964), distribuito in Italia da Wanted Cinema.
E’ la storia semplice di due spazzacamini, entrambi impegnati in matrimoni monogami ed eterosessuali, che si ritrovano in situazioni che mettono in discussione le loro opinioni sulla sessualità e sui ruoli di genere. I due amici e colleghi di lavoro vivono e si raccontano esperienze inaspettate che li portano a riconsiderare il loro modo di intendere la sessualità, il genere e l’identità.
Uno ha un incontro sessuale casuale con un altro uomo, senza considerarlo un’espressione di omosessualità o infedeltà, e ne discute con sua moglie, innescando una profonda e dolora crisi di coppia. L’altro si ritrova turbato da ricorrenti sogni notturni in cui viene percepito come una donna che ha una relazione con David Bowie, e ciò lo porta a interrogarsi su quanto la sua personalità sia influenzata dallo sguardo degli altri.

“SEX” è un dramma caldo e riflessivo che parla di come l’intimità e la libertà operino nelle relazioni moderne e nei ruoli di genere.
Il regista norvegese Dag Johan Haugerud si è affermato come uno dei principali talenti degli ultimi anni, grazie a film acclamati dalla critica come I BELONG (del 2012), BEWARE OF CHILDREN (del 2019) e THE LIGHT FROM THE CHOCOLATE FACTORY (del 2020).
Gli attori protagonisti norvegesi Jan Gunnar Røise e Thorbjørn Harr interpretano personaggi complessi la cui comprensione di sé viene messa in discussione in modi affascinanti, liberatori e talvolta inquietanti.
“SEX” è il terzo ed ultimo capitolo della “trilogia delle relazioni” messa in scena dal regista, già uscita con successo in Norvegia, composta dai 3 capitoli-lungometraggi SEX / DREAMS / LOVE, l’ultimo dei quali è stato selezionato nel concorso ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia nel 2024, mentre il secondo capitolo DREAMS è già stato premiato con l’Orso d’Oro alla Berlinale 2025, dove anche “SEX” era stato presentato l’anno precedente.
Questi tre film indipendenti di Dag Johan Haugerud ruotano tutti attorno al desiderio, all’identità e alla ricerca della libertà. Sono quindi legati tra loro da un tema comune: il fil rouge è quello delle relazioni umane fra sentimento e sessualità, ma sono film autoconclusivi che possono essere visti ciascuno per proprio conto e senza un ordine prestabilito.
Con “SEX” (che è il primo film norvegese che vedo) il regista riesce a realizzare un film divertente, al contempo stimolante e riflessivo trattando delle sfide inaspettate legate al sesso e al genere.
Il film esplora i confini che stabiliamo nelle nostre vite riguardo al sesso e al genere, interrogandoci se siano abbastanza ampi da includere tutto ciò che siamo e che possiamo diventare. Il messaggio che il film mi ha trasmesso è che sessualità ed identità sessuale non sono sempre collegate: ugualmente, i nostri sentimenti d’amore e la nostra sessualità non sono necessariamente connessi, anche se spesso pensiamo che lo siano. Questa dicotomia è chiaramente espressa dalla coppia di sposi e drammaticamente messa in scena dalla crisi che devono affronatre quando lui ha un rapporto sessuale con uno sconosciuto – e decide immediatamente di parlarne alla moglie.
Il film parla anche della possibilità che ciascuno dovrebbe avere di acquisire maggiore libertà nell’esprimersi fisicamente ed emotivamente, senza ferire le persone a cui teniamo.
In ciascuno di noi le emozioni possono cambiare rapidamente, passando dall’entusiasmo, all’estasi, alla gioia, alla vergogna – quando si discute di sesso. È interessante notare come, anche nella società moderna, le questioni relative al sesso e alla sessualità portino con sé ancora tanta ansia e peso morale: tale riflessione mette in campo, nel film, l’aspetto della religiosità.
Il regista rappresenta due uomini apparentemente eterosessuali che hanno un’amicizia forte e confidenziale, che permette loro di discutere esperienze intime e cercare supporto nelle prospettive reciproche: amicizie maschili di questo tipo forse non sono così comuni, ma sono sicuramente possibili.
Mi sono a tale riguardo interrogata sullo stesso modello al femminile, perché fra donne tale tipo di confidenza ed amicizia è certamente più frequente.
Il regista Dag Johan Haugerud ha affermato in una intervista alla stampa che uno degli obiettivi del cinema non è a suo avviso solo riflettere sullo stato attuale delle cose, ma anche mostrare come le situazioni potrebbero essere modificate; si tratta di introdurre un’idea coinvolgente nella mente del pubblico, un nuovo modo di pensare che potrebbe portare a ulteriori riflessioni e conversazioni molto tempo dopo la fine del film. Questo è sicuramente un vero potenziale straordinario del cinema.
Infine, il film esplora anche le condizioni di vita di una grande città, mostrando come l’ambiente circostante influenzi la nostra vita quotidiana.
Vivendo tra edifici imponenti e traffico frenetico ci troviamo ad affrontare quotidianamente un’esperienza che può essere sia estenuante e dura, che bella: questo è espresso chiaramente nel film “SEX”, che documenta e mostra le sfumature della vita quotidiana all’interno di una grande città.
Io penso che “SEX” sia un film sulla libertà e sulla possibilità di darsi maggiore libertà – ed anche un film sui temi dell’amicizia, in particolare fra uomini, e sulla religione. L’elemento di forza del film è a mio avviso il dibattito che certamente creerà sul tema dell’identità di genere ed anche il tema dell’amicizia fra i due protagonisti maschili.
Inoltre, sono stata molto incuriosita dalla professione dei due protagonisti, che in “SEX” sono due spazzacamini: è un mestiere che conosco poco, non consueto – e volendo approfondire un po’ la materia ho scoperto che esiste proprio in Italia ogni anno un festival europeo degli spazzacamini. Si tratta di un raduno internazionale in cui persone di varie nazioni arrivano in Italia e sfilano in parata, indossando le uniformi tipiche dei loro Paesi.
Poche donne svolgono questo lavoro, anche se il numero è in aumento, quindi questo si potrebbe definire un settore tradizionalmente dominato dagli uomini, rendendolo un buon punto di partenza per conversazioni sui ruoli di genere maschili. L’aver realizzato un film sugli spazzacamini ha permesso al regista di girare numerose scene sui tetti delle case, realizzando così inquadrature spettacolari della città dall’alto e del cielo azzurro.
La pagina web https://www.cinetecamilano.it/film/sex/ pubblicherà nei prossimi giorni indicazioni sulla programmazione del film “SEX” nelle sale cinematografiche del territorio.