Europa Centrale. Al Cinema Anteo di Milano l’opera prima di Gianluca Minucci
Mercoledì 30 Aprile ho assistito presso il Cinema Anteo di Milano alla proiezione di “Europa Centrale” – opera prima di Gianluca Minucci prodotto da Danubio Film, Wildside, e M74 in collaborazione con Rai Cinema.
Definito un kammerspiel (cioè un film dall’intreccio semplice, intimo e psicologico – la cui azione si sviluppa tra pochi personaggi tramite un dialogo limitatissimo e una scenografia basata su pochi ambienti) “Europa Centrale” è ambientato durante il viaggio in treno di una coppia di comunisti a cui è stata affidata dal Comintern – l’organizzazione internazionale dei partiti comunisti attiva dal 1919 al 1943 – un’importante missione nell’Aprile del 1940.

Tra lotta politica, tradimento e paranoia, il film è una storia di spionaggio ed un dramma profondamente umano collocato in un contesto politico violento ed angosciante, dove gli aderenti alle due ideologie dominanti del Novecento (Stalinismo e Fascismo) finiscono per perdere qualsiasi forma di umanità.
La paura, il sospetto, la violenza psicologica e fisica creano un’atmosfera claustrofobica e psicotica del tutto angosciante.
Il film mostra un treno che sta attraversando l’Europa, a bordo del quale viaggiano un membro del partito comunista italiano in fuga – Umberto Cassola -, sua figlia Olga e Julia – la sua compagna.
Oltre a loro sul treno c’è Laszlo – un membro del partito comunista russo che forse deve controllare Cassola, o forse ucciderlo; in un altro scompartimento infine viaggiano il camerata Guido e Gerda.
Ciò che mi ha maggiormente colpita del film è la forte impronta teatrale dettata sia dall’ambientazione (tutta la vicenda si snoda nel medesimo luogo, proprio come avviene a teatro), sia per la costruzione delle sequenze che paiono essere duetti alternati ad assoli.
Gli attori interpretano la trama con straordinaria bravura, come su un palcoscenico teatrale, creando l’atmosfera di un incubo con tratti poco reali, proprio come in un drammatico sogno; la loro capacità di trasmettermi ansia, sospetto e paranoia mi ha garantito uno stato di tensione che le riprese in spazi angusti e con tanti primi piani hanno accentuato.
Lo sfondo dei paesaggi di guerra che il treno attraversa non è visibile, ma costantemente presente per via dei rumori della battaglia (armi, urla di chi viene attaccato, ed anche la voce del Furher).
Il regista oppone le dittature del ‘900 – nazifascismo e stalinismo – attraverso i personaggi che crea ed attraverso le perversioni sessuali degli uomini in scena, di cui le donne sono vittima. In un film che ha una costruzione onirica, angosciante, a tratti irreale e molto cupa è risultata ai miei occhi molto forte e di efferata violenza la scena in cui la vittima è Gerda (il film è vietato ai minori di 14 anni).
Le due ideologie politiche, parimenti crudeli e spietate, hanno portato solo morte e distruzione; a partire da questa consapevolezza, ho riflettuto sulle guerre e le dittature ora in corso, non solo in Europa – che è certamente la medesima considerazione ed analisi a cui il regista vuole portare il pubblico.
In concorso alla 42a edizione del Torino Film Festival dello scorso Novembre 2024, Europa Centrale ha uno stile di regia del tutto particolare, definito “espressionista e stilizzato”: è girato in formato 4:3 (large format) con lenti vintage Canon K35 a basso contrasto.
Questa tecnica serve per privilegiare i primi piani, ed amplifica l’intimità della recitazione garantendo la possibilità allo spettatore di empatizzare maggiormente con i protagonisti.
Il film è stato girato esclusivamente all’interno del Museo dei Treni di Budapest ed alla Stazione Centrale Keleti della città, all’interno di bellissime carrozze originali degli anni Venti e Trenta.

La colonna sonora originale, realizzata da Zbigniew Preisner, ha un impianto coreutico, così come accadeva nelle tragedie greche o nell’Opera lirica; il coro fà da sfondo alle scene ma è anche metaforicamente la voce dei personaggi del film.
Compositore polacco, Zbigniew Preisner ha deciso di fondere il coro a strumenti elettronici; classe 1955, membro della European Film Academy e della French Film Academy, famoso per la collaborazione con il famoso regista Krzysztof Kieslowski per cui ha composto celeberrime colonne sonore (tra cui quelle per la trilogia Tre colori: Film Blu, Film Rosso e Film Bianco), Preisner è stato Vincitore di due Premi César, nel 1995 per Film Rosso e nel 1996 per il suo lavoro sul film Élisa.
Inoltre è stato nominato due volte ai Golden Globes, nel 1992 e nel 1994.
“Europa Centrale” è l’opera prima del regista e sceneggiatore Gianluca Minucci, che lo ha anche scritto; classe 1987, Minucci ha diretto spot pubblicitari, cortometraggi e video musicali. Docente di scuola pubblica, insegna Storia e Letteratura Italiana.
Il film è multilingue (francese, italiano, ungherese, polacco, russo), senza doppiaggio e proiettato con sottotitoli: questa presentazione garantisce maggior realismo alla ricostruzione d’epoca, e permette allo spettatore di calarsi nel cuore pulsante ed allora frammentato dell’Europa Centrale.
A conclusione del film, il regista Gianluca Minucci e l’attore Palo Pierobon si sono intrattenuti con il pubblico per approfondire i principali temi del film e rispondere alle numerose domande che una pellicola così particolare ha suscitato negli spettatori.
A moderare l’incontro era presente la giornalista e critica cinematografica Barbara Sorrentini.
Il regista / l’attore ci hanno descritto “Europa Centrale” come una “fumosa storia ambientata negli anni ‘40” in cui è messo in scena lo scontro tra diverse fedi politiche.
Mi piace sottolineare la genialità della locandina del film, che rappresenta a fosca tinta rossa (il colore della passione – politica? amorosa?) e del sangue, due volti ravvicinati con un unico cervello raffigurante una mappa dell’Europa Centrale, ed un treno che lo circonda.
Il treno è a mio avviso uno dei veri protagonisti del film e la realizzazione dell’intera vicenda a bordo di esso permette allo spettatore un quasi totale distacco dalla realtà della vita.