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Meravigliarsi e condividere. Intervista a Guru Shabad Kaur

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Ancora una volta tratterò un argomento che mi sta molto a cuore: lo yoga e lo faccio grazie alla preziosa esperienza di Guru Shabad Kaur, insegnante di Yoga e Lead trainer, che ho avuto il piacere di intervistare. Insegnante e formatrice, è un punto di riferimento nel mondo dello yoga, guida il centro l’Arnia di Caserta dove tiene corsi di yoga kundalini, yoga in gravidanza, mindfulness e corsi di formazione per nuovi insegnanti. Una vita dedicata allo yoga e alla condivisione degli insegnamenti, incarnando l’aspetto più importante della pratica: vivere a tutto tondo lo yoga come unione e condivisione in molteplici ambiti della vita, sia personale che di comunità.

Qual è stato il primo approccio con lo yoga?

 Il primo approccio con lo yoga è avvenuto in maniera casuale: incontrai mio fratello per strada che mi avvisò che c’era un incontro gratuito aperto a tutti. Non era di Kundalini Yoga ma è stato il ponte che mi ha connesso a questa disciplina. Fatto sta che da quella prima esperienza non ho mai smesso di praticare yoga.

Puoi parlarci della tua formazione?

La mia formazione è iniziata nel 1997. Nel ‘98 sono diventata insegnante di primo livello, ho iniziato a frequentare i corsi nazionali e internazionali e mi si aprivano continue finestre su cui esplorare la disciplina. Così mi sono trovata a fare il secondo livello che ho terminato nel 2008, mi sono specializzata in yoga in gravidanza diventando anche un trainer.

Mi sono specializzata in yoga camminato, nella respirazione, nella postura, nell’ insegnare yoga ai bimbi e insegnare yoga agli anziani. Come si può capire sono una curiosa e continuo a chiedere a chi ha più esperienza di me. Parallelamente alla pratica del Kundalini Yoga ho fatto studi di ayurvedica, di psicosomatica, di trattamenti cranio sacrali biodinamici. Questo perché tutto è connesso.

Cosa ti ha dato lo yoga?

Lo yoga mi ha dato moltissimo. Mi ha restituito la mia vita, ha armonizzato la mia relazione con gli altri e ora voglio condividere la mia esperienza con gli altri.

Cosa ti ha dato insegnare yoga e formare nuovi insegnanti?

Insegnare yoga è lo scopo principale della mia vita, voglio condividere la bellezza che ho ricevuto praticando questa disciplina. È bello vedere persone che arrivano stanche e uscire alla fine dell’esperienza rincuorate, rilassate, con un senso della vita molto profondo. Sento che nel mondo ce n’è tanto bisogno. Da sola posso fare poco insieme diventiamo una possibilità grande di portare gioia e benessere a tante persone. Ogni volta che insegno in una semplice sessione o in un corso di formazione ricevo continuamente esperienze molto profonde e molto appaganti

Quale impatto ha lo yoga nella comunità in cui viviamo?

Posso rispondere a questa domanda parlando della mia micro comunità: la mia famiglia. Dopo un primo impatto in cui pensavano che fossi andata di matto, hanno visto che il mio cambiamento interiore rifletteva in maniera positiva anche su di loro. Pur non Praticando, la mia famiglia, è diventata la più grande risorsa, il sostegno del mio percorso. Penso e spero che ciò che è successo nel mio microcosmo possa succedere anche in una realtà più ampia.

Cosa si intende per “seva” e qual è la sua importanza nel mondo?

Per seva si intende azione disinteressata. Faccio qualcosa che può aiutare un’altra persona, la società, gli animali, le piante, il mondo ma non lo faccio per avere un ritorno di nessun tipo. È considerata la forma di yoga più elevata. Non è facile attuarla completamente, perché spesso, anche se facciamo cose belle e socialmente meritevoli, non sempre la motivazione interiore è libera da un interesse, di qualsiasi natura sia.

Solo il praticante può sapere la verità. L’impatto sulla società è fondamentale perché le azioni che vengono fatte sono molto elevanti, fatte con profondo rispetto di tutto ciò che circonda I’ esperienza del praticante. Ogni disciplina di yoga chiede ai propri praticanti di fare del seva.

 

In questo periodo critico per l’umanità che importanza ha lo yoga e come hai gestito l’insegnamento?

Dal mio punto di vista i praticanti di yoga, o altre discipline simili, hanno avuto maggior forza e chiarezza mentale per affrontare i disagi generati da questo momento storico, senza essere schiacciati dalla situazione stessa. Aver disciplina, forza, pazienza, attitudine gioiosa alla vita sono state le armi vincenti.

Personalmente ho vissuto questo lungo periodo in maniera molto serena, godendo del maggior tempo che ho avuto da dedicare a me e benedicendo la possibilità di usare i potenti mezzi della tecnica e continuare ad insegnare aiutando chi mi seguiva a restare stabile e rilassato. Sono convinta che la pratica dello Yoga richieda la presenza fisica dell’insegnante, ma di necessità virtù ho utilizzato anch’io internet per insegnare.

Come aiuta lo yoga nella vita quotidiana?

A me ha cambiato la vita: mi ha ridotto il livello di stress, non c’è solo il “devo” ma anche il “voglio”, mi ha reso gioiosa, mi meraviglio delle piccole cose, mi ha reso grata della vita in ogni sua sfumatura. Se penso che partivo da un essere una rigidona tutto senso del dovere, ombrosa e che più che vivere sopravvivevo alla mia ignoranza all’esperienza, ai miei pregiudizi. Insomma la consapevolezza è ciò che rende l’ordinario in straordinario. In questo modo lo yoga aiuta quotidianamente

Quali progetti o idee per il futuro ci sono in cantiere?

Tante idee, prima di tutto riprendere a insegnare in presenza e possibilmente nella natura; fare una festa nel quartiere per creare sinergia. Mi piacerebbe mettere a disposizione delle persone più anziane semplici tecniche di meditazione. Vorrei riattivare i corsi di formazione di tutti i livelli e fare corsi intensivi in cui praticanti possano entrare in profondità nell’esperienza. In una parola sola: condividere!

Ilaria Tizzano

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