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Intervista alla scrittrice Maria Elisabetta Giudici

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Maria Elisabetta Giudici, è nata a L’Aquila ma è vissuta a Roma, dove ha svolto la professione di architetto. Da qualche anno si è trasferita con la famiglia in un piccolo borgo antico ai piedi del Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise. Il suo primo romanzo “Il re di carta” (Emersioni – 2019), è risultato vincitore del premio speciale della Giuria “Histonium 2019”.

In occasione dell’uscita del suo secondo romanzo “La foresta invisibile” – vincitore del Premio Acqui Terme 2019 sezione romanzi storici e Premio Etna Book 2020 “Miglior Inedito” – abbiamo incontrato l’autrice Maria Elisabetta Giudici per parlare del suo libro

Maria Elisabetta parlaci del tuo amore per la scrittura: come e quando hai deciso di diventare scrittrice?

Non è stata una decisione ma un evento casuale. Faccio molti sogni durante la notte e li scrivo tutti. Un giorno, cercando di ricordarne uno fatto alcuni anni fa ho iniziato a scrivere entrando in un mondo fantastico dove tutto è possibile, dove si inventano persone, ora belle, ora brutte o buone o cattive, ma sempre mediando l’immaginazione con “il possibile”. Ecco perché ho scelto il romanzo storico.

Qual è stato l’input che ti ha spinta a scrivere “La foresta invisibile”?

L’idea che un oggetto possa raccontare un secolo di storia. La collana di corallo, protagonista assoluta del romanzo, passa di mano in mano viaggiando in Europa in mezzo a cent’anni della sua storia tra rivoluzioni, tragici amori, avventure incredibili e felicità incommensurabili.

Quale messaggio vuoi trasmettere con il tuo libro?

Non pretendo di trasmettere un messaggio. Certamente il mio tentativo  di diluire, alleggerire la Storia, quella con la esse maiuscola, con una porzione coerente di immaginazione è un invito ad avvicinarsi con levità al passato, indispensabile alla costruzione del proprio futuro.

Il tuo primo romanzo è “Il re di carta”. Quale successo ha ottenuto?

Il re di carta, il mio romanzo di esordio, è stata una sorpresa. Moltissimi lettori mi hanno scritto per ringraziarmi, soprattutto chi si è sentito attore degli eventi storici narrati.

Se dovessi consigliare una colonna sonora come sottofondo durante la lettura di “La foresta invisibile”, cosa sceglieresti?

Il magnifico canto celtico di Loreena Mackenit.

Hai già un’idea per il prossimo romanzo?

Il prossimo romanzo è in fase di editing ed è una spy story ambientata in Asia centrale.

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