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Scoprire le similitudini tra le persone. La fragilità delle certezze.

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“ Anna.Una giovane donna che cerca di trovare il suo posto nel mondo,incompresa,sempre fuori luogo. Un amante più grande di lei,incostante e freddo. Un’infanzia difficile e il peso di una colpa che in realtà non ha. Anna ha aperto una società di consulenza finanziaria,con un vecchio amico d’infanzia e Teo,un abile socio che si dimostrerà essere molto di più.”

“La fragilità delle certezze “ è un libro fatto di tante verità. Una storia ambientata tra gli anni ’90 e 2016, racconta la verità di una generazione che ha a che fare con il peso di dover dimostrare qualcosa,sempre. Una generazione che fatica ad andare avanti per colpa di una crisi che pesa sulle spalle di tutti. Un po’ meno sulle due generazioni precedenti,i padri e i nonni,i quali avevano vissuto in un’epoca più facile, più ricca. Avevano impiegato bene i soldi e avevano raccolto molti frutti.

La Silvestri è molto brava a mostrarci quanto in realtà siamo molto simili,anche nella vita di tutti i giorni e abbiamo le stesse continue paure di non fare la cosa giusta, di non essere abbastanza. Con i dubbi che il proprio futuro possa frantumarsi in un attimo,quando qualcuno,la persona più inaspettata a volte, ti tradisce e ciò rischia di rendere inutili tutti tuoi sforzi fatti fino ad allora.

Questo libro è consigliato anche a chi,come me, pensa che in realtà non sia il suo genere. E’un libro che sorprende proprio perché capisce il lettore. E perciò finirete,molto spesso,a ritrovarvi nei panni non solo di Anna, ma anche degli altri personaggi, che sebbene diversi in età e sesso, si ritroveranno ad affrontare in modo simile alcuni drammi della vita. Questo mi ha fatto sentire,come lettore, meno solo. Mi ha fatto capire che,in questo mondo di egoisti e apparentemente incuranti del prossimo, tutti abbiamo paure e sogni che crediamo nessun altro possa capire.

Detto ciò,nonostante la storia molto interessante e realistica, c’è una pecca: La fluidità del testo. A volte è difficile seguire il filo del discorso, di quale personaggio si tratta e,raramente,anche quale personaggio stia parlando. Inoltre credo che le riflessioni dei personaggi sono un po’ troppo … semplicemente troppo! I dialoghi sono molto radi e,sebbene anche nella vita reale i nostri pensieri sono caotici e imprevedibili, le continue costanti riflessioni confondono un po’ e rendono la lettura poco scorrevole. Questo dà anche l’impressione che il linguaggio usato si sforzi ad essere “alla mano di tutti” quando in realtà è un po’ aulico. Ciò nonostante è un parere oggettivo,probabilmente è un tipo di narrazione al quale non sono abituata.

Ricapitolando: la storia è coinvolgente, vera e ambientata nella nostra confusa epoca,ma il linguaggio potrebbe essere più semplice.

Dunque il mio voto da 1 a 10 è: 7 ½.

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